Il Piano Strategico è un metodo di lavoro per gestire in RETE, le diverse componenti di un territorio.
Il Piano Strategico non è un “atto amministrativo”, né un processo di analisi delineato una volta per tutte, ma un PIANO-PROGRAMMA DI LUNGO PERIODO, mediante il quale i problemi complessivi, le dinamiche, le tensioni e le opportunità presenti in un territorio sono individuati, monitorati, sviluppati, al fine di costruire soluzioni complessive e di ampio respiro.
Il piano strategico una piattaforma di innovazione territoriale per la Marca Trevigiana.
I territori possono produrre nuova crescita complessiva e duratura solo quando sono in grado di produrre un proprio senso di intelligenza, una propria vision, una finalità condivisa, una cultura e una base di conoscenze elevata. E’ questo mix che rende i territori luoghi speciali, unici.
è E’ questo mix che diventa un fertile ambiente creativo per la crescita. Tale processo non può essere costruito dall’alto, ma può essere realizzato solo dal basso, con l’attivismo della comunità, con il dinamismo e voglia di fare dell’imprenditoria locale, con investimenti pubblici e privati, con l’attivazione delle potenzialità del mondo del lavoro e di quello sociale, con una leadership civica aperta.
I nuovi beni pubblici non possono essere creati solo dall’azione isolata delle amministrazioni pubbliche, ma possono sorgere ed essere più efficaci solo attraverso la formazione di alleanze, di condivisioni, per il cambiamento. Solo attraverso la realizzazione di piattaforme unitarie e condivise, che impegnano i diversi attori locali (economici, sociali, istituzionali e culturali) e che li mobilitano in una direzione unitaria, si può potenziare le capacità competitiva, la forza attrattiva del territorio, la qualità del vivere, produrre e lavorare.
Il piano strategico è una piattaforma di crescita e di rinnovamento del territorio, del suo tessuto imprenditoriale, culturale, ambientale e sociale. Una piattaforma che si basa e combina i diversi fattori presenti: che mette insieme il fare impresa e l’azione per l’internazionalizzazione, il lavoro e i saperi, la creatività e l’innovazione, lo sport e la cultura e il sapere accademico.
La capacità di condividere, aggiornare, migliorare, potenziare e realizzare questa piattaforma condivisa del territorio, quindi, è di importanza cruciale per lo sviluppo del territorio e per la sua qualità e socialità. I nuovi beni pubblici, per essere utili e ben ideati, per cambiare in meglio la vita della gente, per diventare fattori di crescita e di miglioramento, per essere adeguati alle esigenze dei singoli e dei diversi segmenti di bisogni, devono nascere e essere.
Alleanze che hanno l’obiettivo di cambiare il quadro attuale, per migliorarlo, di mobilitare tutti gli attori locali, in un disegno il più possibile unitario e condiviso.
Il piano strategico è una piattaforma globale d’innovazione. Il suo fine e compito è quello di creare una piattaforma progettuale estesa e comunitaria, in grado di unire gli attori locali, di farli agire insieme, di stimolare la cooperazione e la condivisione della scelte; in grado di stimolare percorsi virtuosi di crescita e di attrazione di finanziamenti e investimenti. Il piano è uno stimolatore collettivo a investire nello sviluppo, nella qualità territoriale, nella qualità del lavoro e nel miglioramento della vita dei cittadini. È un incentivatore a fare, in cui gli attori mantengono la propria identità e autonomia, ma nel quale, per fare nuova massa critica e per non sprecare risorse, i diversi attori si mettono insieme, si uniscono per definire e accompagnare una nuova stagione di crescita. Gli incentivi condivisi allo sviluppo, la piattaforma territoriale per l’innovazione, funge non solo da attore diretto, ma stimola anche i diversi attori a investire nella trasformazione e nel cambiamento.
Tutto ciò può produrre 5 nuovi fattori virtuosi della crescita:
1. più si investe collettivamente e in modo condiviso sullo sviluppo, più i singoli attori saranno stimolati a agire e investire a loro volta per acquisire nuove capacità competitive e qualitative
2. più si crea un ambiente favorevole, attraverso il dialogo e la cooperazione tra i diversi attori sociali, politici, amministrativi, economici, sociali e culturali, più si generano nuove idee, nuovi progetti
3. la crescita dell’innovazione globale del territorio, l’aumento della capacità di collaborazione, può portare nuovi stimoli in termini di fiducia, di sperimentazione, di individuazione del bene di ognuno attraverso il bene di tutti
4. lo sviluppo di un processo di innovazione condiviso può innescare un fattore ”calamita”, attraendo sul territorio professionalità nuove, ma anche interessi economici, finanziari e culturali
5. un processo azione comune può alimentare, infine, un nuovo clima territoriale, facendo diventare la capacità di espressione unitaria, un nuovo strumento lobbistico ad alta capacità agonistica e combattiva, accentuando la capacità competitiva complessiva del territorio e, soprattutto e innanzitutto, dei singoli attori e operatori locali.
Dal documento finale “Il Piano Strategico della Provincia di Treviso”
I progetti presentati e approvati sono:
1) Costituire un Polo di eccellenza per la creatività e il design in Provincia di Treviso
Dare risposta sistemica a ciò che chiede il mercato: distintività, originalità, qualità, versatilità dei prodotti del Made in Italy, ampiamente rappresentati a Treviso dalle filiere della moda e dell’arredo-casa.
Fare rete tra sistema delle imprese e sistema della formazione universitaria per progetti di ricerca congiunti.
Favorire la nascita di nuove imprese innovative, anche attraverso opportuni strumenti finanziari.
2) Aggiornare il Piano Provinciale del Lavoro
Individuare e realizzare interventi strutturali per costruire un sistema locale del lavoro caratterizzato da flexsecurity, sicurezza del lavoro, qualità dell’offerta lavorativa, sviluppo della responsabilità sociale.
Avviare nell’ambito della Commissione Provinciale del Lavoro un processo di elaborazione del nuovo Piano Provinciale del Lavoro integrato con le Politiche per la Formazione e l’Orientamento in linea con le raccomandazioni e la strategia europea per l’occupazione.
3) Manifesto ambientale
Ottimizzare l’uso delle risorse energetiche, inteso come non-consumo, e incentivare l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili sulla base di analisi della disponibilità delle risorse presenti sul territorio provinciale quali: solare termico, solare fotovoltaico, mini idrico e uso di biomasse.
Realizzare una mobilità sostenibile.
Ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche promuovendo un maggior coordinamento tra gli enti gestori.
4) Promuovere lo sviluppo della bioedilizia
Realizzare un sistema locale di bioedilizia dotato di supporti in grado di garantire l’equilibrio complessivo di lungo periodo, indispensabile per consentire il corretto funzionamento e lo sviluppo del settore nel suo complesso con l’avvio di un sistema di certificazione di sostenibilità energetico-ambientale degli edifici.
5) Distretto Formativo Interprovinciale Abbigliamento Moda Tessile Occhialeria Calzaturiero
Realizzazione delle azioni di sistema interprovinciali e a ricaduta provinciale previste nel progetto del Distretto Formativo “Abbigliamento Moda Tessile Occhialeria Calzaturiero”, tra le province di: Belluno, Padova e Treviso.
Costituzione di un comitato Tecnico Scientifico quale organo di governo del Distretto.
Costituzione di un’Associazione Temporanea di Scopo (ATS) per la realizzazione degli obiettivi del Distretto.
6) Governance dell’Orientamento in Provincia di Treviso
Garantire al territorio la disponibilità di servizi di orientamento organizzati, che operino nell’ottica dell’apprendimento permanente e di sostegno alle politiche attive per l’occupazione.
Fornire ai giovani ed ai lavoratori gli strumenti in termini di flessibilità e l’adattabilità necessari ad affrontare le modificazioni e l’evoluzione culturale intervenute nel mercato del lavoro.
Dotare i cittadini delle competenze necessarie per gestire autonomamente gli studi e l’occupazione accedendo a servizi informativi e di consulenza di qualità in materia di istruzione, formazione ed occupazione.
7) Innovation management. Laboratori di apprendimento socializzato per imprenditori e manager sui temi dell’innovazione organizzativa
Portare a sistema una policy di “alta formazione continua” per imprenditori e manager sui temi dell’innovazione manageriale con format altamente interattivi, che privilegino l’apprendimento basato sulla socializzazione dei problemi, l’analisi delle buone pratiche, l’autodiagnosi. Format già sperimentati dal progetto-pilota “La gestione innovativa del cambiamento nei sistemi produttivi locali” realizzato dalla CCIAA tra il 2005 e il 2007 (finanziato dal Fondo Sociale Europeo)
8) Implementare il marketing esperienziale:
Emozionare e stimolare la sfera emotiva del turista arricchendo il valore offerto dalle varie proposte tematiche legate al Piano Territoriale Turistico
Incrementare il coinvolgimento, l’interazione e la comunicazione con la popolazione locale e permettere ai trevigiani di potersi identificare con il marchio del proprio territorio.
9) GAL
Partecipare all’iniziativa comunitaria in materia di sviluppo rurale per il periodo 2007-2013 promuovendo il partenariato pubblico-privato, la cooperazione e l’innovazione e migliorare la governance locale per accrescere la competitività del settore agricolo e forestale provinciale sostenendo la ristrutturazione, lo sviluppo e l’innovazione
Valorizzare l’ambiente e lo spazio rurale sostenendo la gestione del territorio.
Migliorare la qualità della vita nelle zone rurali e promuovere la diversificazione delle attività economiche.
Costituire il GAL (Gruppo di Azione Locale) TERRE DI MARCA per l’area pianura e di un eventuale GAL per l’area montana per l’elaborazione e realizzazione di un Piano di Sviluppo Locale (PSL).
10) Costituire un Polo Formativo Ambiente Legno Arredo
Il progetto è parte integrante di un riassetto complessivo del sistema legno arredo che ha l’obiettivo di creare un polo dell’innovazione del legno in grado di unire tutte le attuali esperienze, di attrarre i giovani alla professione e di innovare sistemi e prodotti.
11) Protagonismo giovanile: dai valori a un network provinciale delle politiche per i giovani
Fare della Marca trevigiana un territorio per i giovani delineando un quadro strategico di interventi atti a valorizzare la creatività e l’attivismo giovanile.Mettere a sistema tutti gli attori giovanili presenti sul territorio valorizzando le molte esperienze di buone politiche delle istituzioni locali.
Creare una rete di relazioni con tutti i soggetti che a vario titolo operano con il mondo giovanile promuovendo alleanze e una cultura dei servizi centrata sui giovani
Monitorare i fenomeni legati ai giovani per individuare linee di intervento delle politiche locali.
Dare continuità e diffusione alle iniziative già realizzate al fine di capitalizzare gli interventi fatti e dare attuazione agli interventi previsti.
Rendere i giovani protagonisti attivi della vita della comunità locale individuando e realizzando forme di partecipazione innovative anche attraverso la consapevolezza nella fruizione dell’informazione e delle opportunità che gli strumenti tecnologici in via di diffusione offrono.
12) La famiglia al centro: piano di interventi coordinati
Delineare un sistema complessivo di sostegno incentivazione, accompagnamento delle famiglie trevigiane in un ottica di politica integrata e con l’obiettivo di ampliare i servizi e le prestazioni offerte alle diverse tipologie di famiglie presenti sul territorio.
Perseguire una politica promozionale e non assistenziale a sostegno della famiglia.
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