Le simmetrie hanno sempre affascinato l’uomo, che ne ha assegnato i canoni della bellezza, della perfezione. Lo specchio è il se e l’altro e lo specchio è la “macchina per le simmetrie” più semplice. Alla simmetria si associa la classicità, il rigore, l’armonicità. In architettura è canone del classico e del neoclassico per arrivare a lambire anche l’architettura contemporanea passando per il post moderno. […] Con la scoperta della quarta dimensione , la simmetria bilaterale subisce una nuova definizione: non si costruisce solo mediante la riflessione di un corpo allo specchio, è anche il risultato di una rotazione: nel piano se l’ oggetto ha una sola dimensione, nello spazio se ne ha due, nell’iperspazio ( definito da quattro dimensioni)se ne ha tre. Rudy Rucker, nel suo “ la quarta dimensione” spiega questa operazione ricorrendo al celeberrimo Flatlandia di Abbott. […] Lo stesso accadrebbe nell’iperspazio: dopo una rotazione di 180 gradi in uno spazio a quattro dimensioni, anche gli oggetti tridimensionali ritornerebbero ( la dimostrazione matematica l’ ha fatta nel 1827 da F. Mobius). L’ idea dell’ iperspazio ebbe un grande successo nei primi del novecento: vi si ispirarono religiosi, scienziati e anche artisti che speravano di trarne nuove conoscenze del divino, del tempo, dei fenomeni occulti, dell’ ignoto. Così scrive Luigi Prestinenza Puglisi in un post dedicato proprio alla simmetria. Uno spazio di riflessione e di approfondimento da cui partire.