La possibilità di discutere con persone non conosciute, lontane, con competenze diverse è possibile solo da una decina d’anni. Prima sono venuti i forum, poi i blog e per ultimi i social network. Un intrecciarsi fittissimo di discussioni, spesso flame (se non ti è chiara l’origine psicologica leggi il link), ma che ci permette di conoscere diverse realtà e opinioni. Un’esperienza fantastica per chi sa ascoltare.
Non tutti però hanno consapevolezza del mezzo, sia per inesperienza, sia per voglia di primeggiare, sia per il gusto della polemica. Spesso le discussioni si trasformano in intricati flame.
Proviamo a stendere delle regole che, lo diciamo subito, sono condivise e aperte a ogni suggerimento ma che tentano un approccio razionale alle discussioni.
L’applicazione della regola è semplice, chi ha aperto la discussione e capisce o teme che possa non essere costruttiva non deve far altro che linkare questo post chiedendo ai partecipanti di adeguarsi. Non è obbligatorio ma se l’autore del thread o del post lo chiede, chi si accoda deve rispettarle.
Regole per gestire discussioni su Facebook e blog
1. La discussione
Si discute in rete non per dimostrare le proprie capacità, conoscenze e dialettica ma per portare un chiaro contributo alla discussione stessa. E’ inutile parlare delle proprie esperienze quando non solo generalizzabili, saranno sempre statisticamente insignificanti.
2. I commenti non vanno cancellati
Chi cancella i commenti non graditi non è in grado di stare sui social network e nemmeno di gestire una discussione. Se è tra i contatti del social network rimuovetelo: è un ottuso.
Se i commenti contengono offese, accuse infondate, calunnie, bestemmie vanno prontamente rimosse. Va aggiunta però la nota “[Rimosso commento di Nome Cognome]”. Va lasciata traccia che una persona ha usato un linguaggio o termini o modi inadeguati. È bene anche diffidarlo o nei casi più gravi bannarlo senza perdere tempo. Anche in questo caso è bene indicare “[Ho bannato Nome Cognome]”.
3. Critiche costruttive
È inutile dire “non mi piace”. Bisogna dire cosa “piace” e giustificare con fatti e fonti la propria posizione. Le critiche devono essere propositive e costruttive. È da stupidi contestare una posizione senza averne una sostitutiva e CHIARAMENTE migliorativa. La chiarezza è data da fonti più attendibili e da fatti riconosciuti.
4. Attacchi personali
È uno degli strumenti scelti dai troll: passare dall’oggettivo (il tema della discussione) all’attacco personale. Spesso parte da antichi rancori mai sopiti, più spesso divergenza di opinioni nel thread. Ogni attacco va prontamente bloccato. Il messaggio va rimosso con l’indicazione [Rimosso commento di Nome Cognome] meglio se con successiva diffida a farlo.
5. Le tifoserie
Lo sappiamo, siamo il paese delle tifoserie, ci schieriamo senza troppo riflettere da una parte all’altra, perché perseguire un’idea che ci siamo fatti costa poco in termini intellettivi e ancora meno nella gestione della propria autostima: “vedi che non sbaglio mai?”.
Partire per “partito preso” rendere sterili le discussioni che si riducono a mera statistica di chi prende le difese di una o dell’altra posizione. Poi ci sono gli individui a Basso Livello di Razionalità (PBLR) che sono la disgrazia di ogni discussione. Vanno semplicemente evitati.
6. Fatti e fonti
Ogni discussione razionale parte da fonti che non sono opinioni ma fatti. È opportuno citare il passo che interessa e il relativo link. Nella scelta delle fonti va fatta una accurata selezione sia della testata o del blog e anche dell’autore. Se in linea di massima le notizie del Corriere possono essere una buona fonte, taluni autori non lo sono affatto. Una lista incompleta di fonti inattendibili è disponibile a questo indirizzo (si accettano suggerimenti e aggiunte).
Quando si cita una fonte che si condivide, questa va ricopiata nella discussione virgolettandola. È del tutto inutile linkare a un intero sito come fonte, fa solo perdere tempo.
7. Numerare le affermazioni
È una buona regola che permette di evitare di discutere sul nulla: elencare con un numero progressivo le affermazioni. Per rispondere si usa lo stesso numero. In questo modo non si rischia di confondere le risposte ma specialmente si impedisce di aggirare le domande stesse.
8. Intensità delle risposte
Il botta-risposta va sempre evitato. Argomentando per punti si va sicuramente meglio. Sono accettabili al massimo 2/3 interventi dello stesso autore poi va stoppato.
9. Quando terminare una discussione
Di norma una discussione si affievolisce da sola: prima discutono in tanti poi via via si riducono fino a rimanere un paio di duellanti più coriacei e spesso nullafacenti. È meglio mettere un punto di chiusura quando si è raggiunta una sufficiente chiarezza sul tema. Di sicuro molti rimarranno nelle loro posizioni anche davanti all’evidenza.
10. Aggiornamento delle regole
Vuoi aggiungere o modificare queste regole? Fantastico, scrivici e proponi.
Ringrazio Marco Infusi per la collaborazione.
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