Ai tempi delle fotocamere digitali, dell’immagine in movimento che ha soppiantato il concetto di “fissazione del momento”, i dagherrotipi mantengono intatto il loro fascino. La fotocamera per la dagherrotipia è al tempo stesso strumento didattico, sperimentazione e passione. Unisce fisica, chimica e arte. Un intreccio che ci riporta al 1839, anno di presentazione al pubblico della prima fotocamera e che richiama il concetto di “slow imaging”, di riprendersi il tempo per pensare una, un’unica sola foto, irriproducibile e impalpabile.
Su questo tema stiamo conducendo una ricerca per la produzione di una fotocamera per la dagherrotipia che parte dalla tradizione centenaria e usa le stesse sostanza, gli stessi procedimenti dell’epoca.
A Brief History of Photography (3 min)
The History of Photography in 5 minutes (5 min)
History of Photography
Early Photography: Making Daguerreotypes (5 min)
Jerry Spagnoli Demonstrates Making a Daguerreotype – (6 min)
Il progetto
Per iniziare ho ricostruito il modello digitale di una delle camere più diffuse e da questa partiremo per la sperimentazione nell’uso di materiali e lavorazioni antiche. Questo post si aggiornerà per tutto il periodo della , non breve, ricerca. Una lettura propedeutica è certamente il saggio di Walter Benjamin “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica”