Una esperienza comune di chi si reca negli uffici postali è quello di dover attendere, oltre alle code per il basso rapporto utenza/sportelli aperti, a frequentissimi “blocchi del computer”. Mi sono sempre posto il dubbio se un sistema informativo così essenziale come quello postale fosse davvero in condizioni di precarietà. In effetti in passato c’erano stati diversi disservizi anche gravi ma comunque puntuali e limitati nel tempo e comunque su tutto il territorio. Oggi ho scoperto una delle possibili cause delle frequenti interruzioni. Tra gli sportellisti postali si è diffusa la notizia, credo del tutto infondata, che il sistema memorizzi in qualche modo gli errori che vengono fatti in fase di digitazione e quindi quando questo succede spengono il terminale per evitare di registrare questo errore. Oggi è successo proprio questo: una sportellista non si è capita sul servizio da erogare ad una cliente straniera e ha fatto così: ha spento il computer. Poi ho chiesto alla stessa, provocandola sul fatto che “i computer non funzionano mai…” e lei mi ha detto che ha sentito dire che è meglio spegnere così nessuno vede l’errore “perché in fondo non era mica colpa mia…”. Uno studio della Bocconi (pdf) riportava qualche anno fa i dati sul costo nel paese dell’ignoranza informatica. Aggiungete anche questo.