Lo strano caso di Osvaldo Genazzani e il DMCA

Durante una poco fruttuosa ricerca su un’attore teatrale e cinematografico attivo tra il 1926 e il 1972, Osvaldo Genazzani, di cui sappiamo solo (Wikipedia) che forse nacque a Terni e l’elenco di alcuni film.

Osvaldo Genazzani

Durante la ricerca mi sono imbattuto in Google nella segnalazione che alcuni contenuti potrebbero essere stati rimosi in base al DMCA.

A seguito di un reclamo ricevuto ai sensi del Digital Millennium Copyright Act (legge statunitense sul copyright), abbiamo rimosso un numero di risultati pari a 1 da questa pagina.

Il DMCA (ce lo ricorda WP) è il l Digital Millennium Copyright Act (DMCA) è una legge degli Stati Uniti d’America sul copyright che implementa i due trattati del 1996 dell’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale. Il DMCA rende illegali la produzione e la divulgazione di tecnologie, strumenti o servizi che possano essere usati per aggirare le misure di accesso ai lavori protetti dal copyright ed inoltre criminalizza l’elusione di un dispositivo di controllo d’accesso, anche quando non vi sia un’effettiva violazione del diritto d’autore.

A questo punto ho provato a capirne di più e la richiesta di rimozione viene da tale Sydney Smith, che non ho il piacere di sapere chi sia e manco la vado a cercare ma è interessante che la richiesta di rimozione sia fatta in questi termini:

The urls below are hosting and sharing a direct, literal copy of my client, Sydney Smith, copyrighted material (photographs, videos) from her premium content platform https://app.fanfix.io/@sydneysmittth, without her permission. We request the immediate removal of her copyrighted material by a DMCA takedown.

Fanfix.io è una piattaforma di monetizzazione per creator e non credo che Osvaldo Genazzani possa essere “coinvolto” nella richiesta di rimozione che per precisione pubblico per intero. Insomma una TikToker, Instagrammer e Fansfixologa riesce a far cancellare a Google dei contenuti per nulla attinenti la sua persona. Va fatto notare come la società che ne ha chiesto la rimozione per conto di Sydney Smith abbia chiesto e ottenuto oltre 10.000 cancellazioni di link da Google in pochi mesi.