La rete, l’abbondanza di informazione, la possibilità di accedere istantaneamente ad ogni spiegazione ci sta rendendo sempre meno capaci di dire “non lo so”, non puoi più essere umile. È la conclusione di Maggie Jackson che quasi dieci anni fa scrisse “Distracted“, un libro che è diventato un punto di riferimento per la ricerca sulla complessità del digitale. La superficialità nella lettura, l’impossibilità di costruire momenti complessi, costituiscono il nostro contemporaneo. La stessa retorica dei “nativi digitali” (nel parlai nel 2011 e 2012) continua ad imperversare nelle discussioni attuali andando a inspessire quello strato di opacità alla lettura dello stato reale, di fatto, di una generazione che ha perso la capacità di comprendere. Il video, da Presa Diretta del 16.10.2018 riassume molti di questi concetti.