Manifesto di Piediluco – Edizione 2025

Per un’etica nello sviluppo e uso dell’AI e dell’economia degli algoritmi

Siamo già totalmente immersi nella AI Revolution che se da una parte ha abbassato l’asticella per l’accesso alle informazioni, dall’altra si comporta come un fiume in piena che travolge tutto e tutti. Specialmente quelli che ancora non se ne sono accorti.
Questa è l’immagine che se ne ricava dalla lettura di articoli, pubblicazioni e libri negli ultimi anni relativamente all’avvento delle nuove generazioni di AI e dello sviluppo di sempre più sofisticati algoritmi decisori e a supporto delle decisioni.

La percezione è reale ma la realtà è ben oltre la percezione.

Mai come adesso imprese, istituzioni e organizzazioni devono essere in grado di fornire strumenti per governare all’interno e all’esterno questo flusso di possibilità prima mai disponibili.

Diventa indispensabile un utilizzo responsabile dell’AI nelle imprese attraverso un approccio AI Ethics che faccia parte del bagaglio delle imprese e delle loro stesse mission.

L’AI ci permette di riflettere sull’intero ecosistema della produzione del valore materiale e immateriale e anche di quella che venne definita due decenni fa come l’economia della conoscenza.

Quello che ci aspettiamo per i prossimi anni è un riordino delle norme nazionali e internazionali relative all’utilizzo di algoritmi e agli utilizzi dell’AI nei settori strategici della concorrenza, del rispetto dei diritti dei lavoratori e della protezione dei dati personali, ma anche e specialmente dei cittadini-consumatori.

L’approccio sarà forzatamente multidisciplinare ed in grado di favorire una libera concorrenza sui mercati internazionali. 

Dalle riflessioni, quale sintesi dei precedenti manifesti, abbiamo raccolto i princìpi ispiratori che ogni imprenditore potrà utilizzare, migliorare e rendere idoneo alla propria realtà.

MANIFESTO PER UNA AI ETICA

  • L’AI deve essere utilizzata per potenziare le capacità delle persone con una attenzione particolare per quelle con maggiori fragilità e rischio di emarginazione digitale, culturale e lavorativa.
  • I sistemi dell’AI devono essere trasparenti nel funzionamento, la cosiddetta spiegabilità, e nelle pratiche di valutazione quando vengono impiegate nei settori delle risorse umane, della salute, del trattamento di dati personali e specialmente sanitari. 
  • Deve essere dedicata cura nello sviluppo e nell’utilizzo dell’AI nei riguardi della fairness ovvero l’assenza di pregiudizi.
  • Le fonti per le AI generative dovranno essere dichiarate, conosciute, verificabili e non dovranno infrangere i diritti di terzi, le proprietà intellettuali e le conoscenze proprie.
  • Le AI applicate dai professionisti e dalle imprese dovranno rispettare i princìpi etici per evitare la concorrenza sleale e forme di violazione delle norme deontologiche.

COSA SI CHIEDE

  • Una visione collettiva, politica, imprenditoriale e scientifica in grado di sfruttare, nel vantaggio di tutti le nuove potenzialità.
  • Un investimento, a tutti i livelli, nel campo didattico, formativo, universitario e della ricerca.
  • Lo sviluppo di linee di ricerca nazionali integrate con quelle internazionali sull’AI e sulle possibilità di attivare valore nelle diverse filiere del Made in Italy

a cura di Maurizio Galluzzo  – 01.10.2024

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