Nei giorni scorsi sono stato intervistato da Sabrina Mossenta, Partnerships Manager di Viadeo per l’Italia, una delle realtà nel campo del recruitment più importanti e presenti a livello europeo sul mercato del lavoro sulle prospettive di integrazione tra università e lavoro. Ne riporto uno stralcio:
Come cambia il mondo del lavoro in tempo di crisi? Come trovare lavoro? Esiste un modo per re-inventarsi e per adattarsi a questo periodo di stallo nel mondo del lavoro?La crisi deve ancora iniziare. Quello che vediamo è solo il preludio. Gli economisti più attenti e meno vincolati dalla politica quotidiana che deve tranquillizzare per avere consenso sono d’accordo sul fatto che a partire dalla fine di quest’anno avremo gli scossoni più importanti e l’assestamento potrebbe durare anni, molti anni. La PMI italiana che costituisce la stragrande maggioranza del mercato del lavoro non ne risentirà se non in forma marginale. Ci saranno, ma ci sono ormai da anni, lavori a maggiore rischio (fatti da persone a bassa scolarizzazione o senza necessità di competenze) e lavori quasi sicuri. Lavori che garantiranno un veloce rientro nel mercato del lavoro anche in caso di licenziamento. “Cercare lavoro è un mestiere”, come recita un vecchio adagio, e questo è ancora più vero oggi a causa di una sempre maggiore competitività. Si da per scontato che il candidato conosca perfettamente l’inglese e l’informatica (ma non quella che si studia a scuola con una ECDL). Lo skill richiesto inoltre passa dai social network alle strategie di lavoro in team, alla capacità di operare in ambienti complessi e con basso supporto operativo della struttura. In parole povere: vengono assunti quelli bravi e che si sanno arrangiare. [continua]
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