The Barcelona Pavilion |
Ludwig Mies van der Rohe |
Mirko Ballardin - 277134 |
Il progetto e la relizzazione del padiglione espositivo tedesco, meglio noto come padiglione di Barcellona, fu incaricato a Mies van der Rohe nel 1928 per l'esposizione internazionale di Barcellona che serebbe avvenuta l'anno seguente. Questa è una delle opere principali di Mies e con questo progetto doveva rappresentare la nuova Germania: democratica, culturalmente progredita, prospera e pacifista. Con l'occasione Mies introdusse alcune significative innovazioni come il rapporto interno/esterno e il gioco di luci ed ombre. Il complesso poggia su di un basamento rivestito con lastre di travertino di cui è costituito anche il muro che unise il padiglione ad un piccolo edificio annesso. Sono presenti due bacini d'acqua: il primo, quello più grande all'ingresso, crea una continuità visiva tra ambiente interno ed esterno, creando l'illusione che l'acqua scorra sotto il basamento. Il secondo, più piccolo, situato a lato del padiglione, è delimitato su tre lati da un muro rivestito in marmo; in mezzo allo specchio d'acqua su di un piedistallo, si erge una scultura bronzea denominata "Der Morgen"(il mattino): figura femminile con dimensioni maggiorate che alza le braccia verso il sole nascente. Il tetto è piano, sostenuto da pilastri cruciformi cromati che danno l'impressione che esso sia sospeso. Le pareti perdono la loro funzionalità per diventare preziosi elementi divisori che sembrano fluire l'uno sull'altro, rivestiti con materiali ricercati come l'onice e marmi pregiati, creando percorsi sinuosi che pervadono i variegati ambienti del padiglione. |
Download modello Sketchup |
La costruzione del modello 3D effettuato con sketchup, è avvenuta dopo aver riprodotto in formato digitale la pianta del progetto. Una volta definita la pianta l'ho importata su sketchup dove è iniziato il lavoro di estrusione dei volumi. Durante questa fase ho diversificato i layer e gruppi in modo che la visualizzione dei volumi e soprattutto la loro lavorazione risultasse più fluida, in quanto se questo accorgimento non fosse stato adottato, ci sarebbero stati dei problemi nelle varie modifiche. Successivamente ho controllato l'eventuale presenza di facce negative, problema che si sarebbe manifestato nella visualizzazione di esse su 3Ds Max una volta importato il modello. Per la realizzazione delle immagini, ho iniziato impostando una fonte luminosa, nel mio caso sono ricorso alla luce solare, in modo da regolare la luminosità e la direzione delle ombre generate. In seguito su Google ho cercato delle textures verosimili da poter applicare settando preliminarmente i valori, in modo che il materiale risultasse lucido, opaco oppure in rilievo. Infine ho eseguito i rendering delle viste che ho ritenuto essere più significative. |
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IUAV - Corso di Disegno Digitale - Prof. Maurizio Galluzzo |
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