Un fenomeno mediatico tutto da capire è quello della campagna contro le plastiche in oceano in cui hanno deciso di utilizzare, come metodo di comunicazione, il peso delle plastiche contenute negli animali morti. Nulla da eccepire ma perché ci sono persone che girano con la bilancia sotto al braccio, aprono i cadaveri degli animali, estraggono l’intestino, lo squartano, prendono in mano uno per uno i rifiuti e poi li pesano? Una immagine raccapricciante certamente carica di significati simbolici di cui i giornalisti continuano ad essere ignari osservatori e impotenti propagandisti.
Naturalmente in Europa questa campagna non ha alcun significato, la totalità delle plastiche negli oceani è prodotta nel sud est asiatico (Cina, India, Indonesia in primis) ed in Sudamerica. Quindi le immagini cruente che ci fanno vedere sono solo pornografia. Allego una collezione di immagini che spiega ancora meglio il fenomeno.