Il TAG (o hashtag), la parola chiave da usare in ricerca, lanciata dagli utenti di Twitter e poi ufficializzata dalla piattaforma di micro blogging, può trovare valide applicazioni anche nelle e-mail. La maggior parte degli utenti infatti non categorizza i messaggi di posta elettronica o perché non lo sa fare o per la consapevolezza che spostandosi di piattaforma queste informazioni potrebbero essere perse. Da qualche anno utilizzo gli hashtag anche all’interno dei messaggi di posta e questo mi aiuta moltissimo a rintracciare e-mail dopo molto tempo e su diversi account. Io ho stabilito qualche regola che forse può aiutare. Non ho utilizzato # come simbolo identificativo ma ! per non trovarmi citazioni di Twitter nelle ricerche.
Uso un massimo di tre hashtag di cui due definiscono i contenuti (es. !universita o !pisa) e uno che identifica l’area (!lavoro !sport, ecc.).
Ho bandito le lettere accentate per evitare problemi in successive elaborazioni e spostamenti di piattaforma che potrebbero scambiare i simboli per una errata codifica (quindi scrivo !universita e non !università). Da leggere anche questa guida.
P.S. Giusto perché parliamo di hashtag ricordate la bufala di Hashtag Jameson? Ecco, avevo ragione. A distanza di mesi non c’è stata alcuna conferma da parte di nessuno.