Nel 2007 ho aperto un account su Facebook. Il numero dei contatti (“amici” non mi piace e lo trovo fuorviante) crebbero velocemente. Non c’erano ancora tanti fighetti che ti chiedevano “chi sei?” “perché mi chiedi l’amicizia?” o “scusa ci conosciamo?”. Vedevi dei post interessanti e pensavi che potessero raccontarti qualcosa di nuovo. E poi eravamo esenti dai bimbiminkia e dalle shampiste-style. Quindi niente politici, venditori di bibite energetiche, accattoni digitali, complottisti e maniaci vari.
Tanta gente che parlava di tecnologie, tanta gente che aveva voglia di scambiarsi informazioni dopo aver frequentato per anni i forum e averne appreso le regole fondamentali della netiquette.
Nel 2009 raggiungo i 3.400 contatti. Gestisco i gruppi di studenti universitari e spesso utilizzo Facebook per comunicare aggiornamenti, link notevoli ecc.
Ad ottobre del 2009 improvvisamente e senza preavviso Facebook mi impedisce di accedere informandomi solo che l’account è stato bloccato per “violazione del regolamento”.
Scrivo più volte al servizio senza nessuna risposta se non quella automatica e istantanea: “leggiti i regolamento che hai violato”.
All’epoca non c’era un ufficio italiano e quindi le attività avvenivano dall’Irlanda Nonostante le insistenze per settimane, l’account rimase inesorabilmente bloccato.
Eppure non avevo fatto alcuna violazione, nessuna discussione da essere “censurabile”, non ho mai usato applicazioni o giochi.
Feci un altro account e ripresi i contatti. Adesso sono circa 4.000.
Qualche giorno fa ho deciso di andare a fondo della questione: avevo bisogno di recuperare alcune conversazioni e link e poi, nonostante ogni disclaimer ti possano sottoporre, i contenuti “artistici“ erano e sono di mia proprietà. Che ne dica il regolamento di Facebook.
Quindi ho ritentato.
Questa volta a rispondere c’è Facebook con la sede in Italia e quindi risponde anche in solido delle decisioni legate alle mie richieste.
Provo a riattivare l’account usando il form apposito ma la risposta è un generico: “hai violato la nostra policy, rileggiti le FAQ”.
A questo punto, utilizzando proprio l’indirizzo di e-mail a cui mi hanno risposto e non il form spiego nel dettaglio perché ho necessita di avere accesso e chiedo contemporaneamente, in base alla legge sulla privacy italiana a cui devono attenersi, quali sono le informazioni che mi riguardano. Metto anche un termine perentorio. Questa volta la risposta non si fa attendere. Eccola
Ciao,
Faremo del nostro meglio per aiutarti. Ti preghiamo di fornirci il maggior numero di informazioni possibile tra quelle richieste di seguito sull’account disabilitato.
- Il nome completo di Facebook indicato nell’account disabilitato a cui fai riferimento
- La data di nascita (giorno/mese/anno) indicata nell’account disabilitato a cui fai riferimento
- Le reti scolastiche/universitarie o lavorative a cui appartenevi (ad esempio la rete dell’Università di Roma La Sapienza)
Per motivi di sicurezza, dobbiamo assicurarci che l’indirizzo da cui ci scrivi sia presente nell’account disabilitato. Se nell’account era registrato un altro indirizzo e-mail, segui questa procedura:
- Rispondi direttamente dall’indirizzo e-mail indicato nell’account a cui fai riferimento
- Includi una copia della tua richiesta originale nella nuova e-mail
Non appena riceveremo queste informazioni, saremo in grado di occuparci della tua richiesta.
Grazie,
Il team di Facebook
Mi attivo come richiesto e ottengo nel giro di poche ore questa risposta
I nostri sistemi di sicurezza hanno indicato che il comportamento che hai assunto di recente potrebbe essere in violazione della nostra Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità. Ti preghiamo di fornire una spiegazione dettagliata delle tua attività recente. Una volta ricevute queste informazioni, rivaluteremo lo stato del tuo account.
Rispondo così:
Innanzitutto non ho assunto “di recente” alcun comportamento visto che sono alcuni anni che il profilo è stato chiuso. Non è stata assolutamente violata la “Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità” e attendo puntuale precisazione su quanto è accaduto.
Nel contempo considero ormai trascorsi i giorni per la diffida inviatavi e pertanto, in caso di inadempimento da parte vostra provvederò, senza ulteriore comunicazione, alle azioni legali per ristabilire l’accesso ai miei documenti.
Nemmeno stavolta la risposta si fa attendere.
Ciao,
Grazie per la spiegazione fornita. In Facebook esistono delle limitazioni volte a impedire ai membri di usare programmi che ricercano automaticamente determinati contenuti sul sito. Nonostante potrebbe non trattarsi del tuo caso, se visualizzi o aggiorni le pagine del sito a una velocità elevata, il nostro sistema potrebbe contrassegnare il tuo account come sospetto. Purtroppo, per motivi di sicurezza, non possiamo fornirti ulteriori informazioni sui sistemi e le normative che attuiamo.
Tuttavia, dopo aver analizzato la tua situazione, abbiamo riattivato il tuo account. Ti preghiamo di ridurre drasticamente la velocità alla quale navighi su Facebook e di non violare alcuna sezione della nostra Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità. Evita inoltre di usare sistemi o prodotti che aggiornano automaticamente le pagine di Facebook. Un ulteriore uso improprio del sito potrebbe comportare la sospensione del tuo account. Ti ringraziamo per la tua collaborazione, d’ora in avanti.
Insomma sono rientrato in possesso dell’account che loro affermano essere stato bloccato per un risibile “eccesso di velocità“. Insomma non c’era un particolare motivo se non qualche automatismo che ha fatto cadere l’account in una black list.
L’ho scritto più volte, un miliardo di utenti hanno sancito il successo di Facebook ma restano ancora molte lacune sul tema dei diritti di proprietà di quanto postato e sul diritto d’accesso che deve essere garantito.