Il tema delle “facoltà inutili” e delle polemiche sulle lauree brevi che non aiutano a trovare lavoro non è certo nuovo, ne aveva parlato più volte anche l’ex Ministro Gelmini.
Lo scorso anno c’erano in Italia 5460 corsi di laurea creati grazia all’autonomia degli atenei. Quest’anno sono scesi a 4597. Il tema della laurea in fuffologia lo ha ripreso pochi giorni fa anche l’abile Gianluca Nicoletti nella trasmissione su Radio24 Melog – La realtà condivisa. La trasmissione completa potete ascoltarla a questo indirizzo. Una riflessione completa richiederebbe molto tempo e i numeri sono conosciuti da tutti. C’è un elemento però che deve essere tenuto in considerazione: il mondo del lavoro, escluso quello del pubblico impiego, scarsamente considera la provenienza del potenziale lavoratore se non per specifiche attività, ma lo valuta nel suo insieme. E aver scelto un percorso umanistico o la tanta bistrattata laurea in scienze della comunicazione può essere invece l’elemento vincente. Tutte le professioni intellettuali hanno bisogno ormai di tre elementi: la conoscenza della lingua inglese, dell’informatica ma e specialmente saper comunicare. Questo è imprescindibile.